Xagrid ( Anagrelide ) è indicato per la riduzione della conta piastrinica elevata nei pazienti con trombocitemia
essenziale a rischio, i quali mostrano intolleranza nei riguardi della loro attuale terapia, oppure la cui conta piastrinica elevata non possa essere ridotta a un livello accettabile con l’attuale terapia.
Per paziente con trombocitemia essenziale a rischio si intende un paziente che presenti una o più delle seguente caratteristiche: età maggiore di 60 anni, oppure, conta piastrinica maggiore di 1.000 x 10(9)/l, oppure storia di eventi tromboemorragici.
Non è stato ancora del tutto chiarito il meccanismo di azione con cui Anagrelide porta alla riduzione della conta piastrinica, sebbene le informazioni derivate da studi in vitro e in vivo confermino la selettività di Anagrelide nei riguardi delle piastrine.
Gli studi in vitro sulla megacariocitopoiesi umana hanno stabilito che le azioni inibitorie di Anagrelide sulla piastrinogenesi nell’uomo sono mediate tramite il ritardo della maturazione dei megacariociti, e inoltre tramite la loro riduzione in termini di dimensioni e ploidia.
Sono emerse prove di azioni simili in vivo, da campioni di biopsie midollari dei pazienti trattati.
Anagrelide è un inibitore della fosfodieresterasi III c-AMP dipendente.
La sicurezza e l’efficacia di Anagrelide come agente in grado di ridurre la conta piastrinica sono state valutate nell’ambito di quattro studi clinici non-controllati e in aperto ( studi numero 700-012, 700-014, 700-999 e 13970-301 ), che hanno incluso oltre 4000 pazienti con disordini mieloproliferativi.
Nei pazienti con trombocitemia essenziale la risposta completa è stata definita in termini di calo della conta piastrinica minore o uguale a 600 x10(9)/l oppure in termini di una riduzione maggiore o uguale a 50% rispetto ai valori basali e del mantenimento di detta riduzione per almeno 4 settimane.
Negli studi 700-012, 700-014, 700-999 e 13970-301 il tempo alla risposta completa andava da 4 a 12 settimane.
Non si è dimostrato in modo convincente un beneficio clinico in termini di eventi tromboemorragici.
L’effetto dei due livelli di dose di Anagrelide ( dosi singole da 0.5 mg e 2.5 mg ) sulla frequenza cardiaca e sull’intervallo QTc è stato valutato in uno studio crossover in doppio cieco, randomizzato, controllato verso placebo e con farmaco attivo, in uomini e donne adulti sani.
Un aumento dose-dipendente della frequenza cardiaca è stato osservato durante i primi 12 mesi, con un aumento massimo registrato all’incirca al momento delle concentrazioni massime. La variazione massima della frequenza cardiaca media si è verificata 2 ore dopo la somministrazione ed è stata pari a +7.8 battiti al minuto ( bpm ) per la dose da 0.5 mg e a +29.1 bpm per la dose da 2.5 mg.
Un aumento transitorio del QTc medio è stato osservato, per entrambe le dosi, durante i periodi di aumento della frequenza cardiaca e la variazione massima del QTcF ( correzione di Fridericia ) è stata pari a +5.0 ms, osservata a 2 ore per la dose da 0.5 mg, e a +10.0 ms, osservata a 1 ora per la dose da 2.5 mg.
Popolazione pediatrica
In uno studio clinico in aperto, in 8 bambini e 10 adolescenti ( compresi pazienti mai sottoposti a trattamento con Anagrelide o precedentemente trattati con Anagrelide per un massimo di 5 anni prima dello studio ), la conta piastrinica mediana si è ridotta a livelli di controllo dopo 12 settimane di trattamento.
La dose giornaliera media era tendenzialmente più elevata negli adolescenti.
In uno studio da Registro pediatrico, in 14 pazienti pediatrici con trombocitemia essenziale ( 4 bambini, 10 adolescenti ) trattati con Anagrelide, la conta piastrinica mediana si è ridotta rispetto alla diagnosi e si è mantenuta così per un periodo fino a 18 mesi. In studi precedenti in aperto, è stata osservata una riduzione della conta piastrinica mediana in 7 bambini e 9 adolescenti, in trattamento per un periodo compreso fra 3 mesi e 6.5 anni.
La dose giornaliera media totale di Anagrelide in tutti gli studi condotti in pazienti pediatrici con trombocitemia essenziale è stata altamente variabile; tuttavia, nel complesso i dati suggeriscono che gli adolescenti potrebbero adottare dosi iniziali e di mantenimento simili a quelle degli adulti e che una dose iniziale inferiore ( 0.5 mg/die ) sarebbe più appropriata per i bambini al di sopra di 6 anni.
In tutti i pazienti pediatrici è necessaria un’attenta titolazione della dose giornaliera specifica per il paziente. ( Xagena2016 )
Fonte: EMA, 2016
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