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Trattamento della leucemia linfoblastica acuta nella sindrome di Down


I bambini con sindrome di Down sono ad alto rischio per lo sviluppo di leucemia linfoblastica acuta da precursori delle cellule B ( DS-ALL ) associata a prognosi sfavorevole sia per un alto tasso di recidiva sia per un aumento della mortalità correlata al trattamento dalle infezioni.

Biologicamente, queste leucemie eterogenee sono caratterizzate da sottorappresentazione dei sottogruppi citogenetici comuni di leucemia linfoblastica acuta della infanzia e da sovrarappresentazione di aberrazioni genetiche di attivazione di CRLF2-IL7R-JAK-STAT.

Anche se la ricaduta è il principale determinante di esito non-favorevole in questa popolazione, un calo di intensità della chemioterapia potrebbe essere praticabile nel 10-15% dei pazienti con leucemia linfoblastica acuta da precursori delle cellule B con gene di fusione ETV6-RUNX1 o iperdiploidia alta, nei quali la mortalità correlata al trattamento è il principale evento limitante.

Dato che la mortalità correlata al trattamento associata alle infezioni si verifica durante tutte le fasi di trattamento, compreso il periodo di mantenimento, è necessaria una maggiore sorveglianza e una terapia di supporto durante la terapia.

Un miglioramento nell’esito richiederà una migliore comprensione delle cause di fallimento del trattamento e di mortalità correlata al trattamento, l'inclusione di nuove terapie mirate alle caratteristiche biologiche uniche della leucemia linfoblastica acuta da precursori delle cellule B nelle persone con sindrome di Down, e misure di supporto migliori per ridurre il rischio di mortalità correlata al trattamento per cause infettive. ( Xagena2014 )

Izraeli S et al, Blood 2014; 123: 35-40

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