Un gruppo di Ricercatori del TIGET di Milano ha valutato l’esito a lungo termine della terapia genica per l’immunodeficienza grave combinata ( SCID ) dovuta alla mancanza di adenosina-deaminasi ( ADA ), un disturbo fatale del metabolismo della purina e di immunodeficienza.
Sono state infuse cellule autologhe di midollo spinale CD34+ trasdotte con un vettore retrovirale contenente il gene ADA in 10 bambini con SCID causata da mancanza di ADA che non avevano un donatore HLA compatibile, dopo condizionamento non-mieloablativo con Bisulfano.
La terapia di sostituzione enzimatica non è stata somministrata dopo l’infusione delle cellule.
Tutti i pazienti sono vivi dopo un periodo di follow-up mediano di 4,0 anni ( range da 1,8 a 8,0 ).
Le cellule staminali ematopoitiche si sono stabilmente integrate e differenziate in cellule mieloidi contenenti ADA ( intervallo medio a 1 anno dal trapianto: da 3,5 a 8,9% ) e cellule linfoidi ( range medio nel sangue periferico: da 52,4 a 88,0% ).
Per 8 pazienti non è stata necessaria la terapia enzimatica sostitutiva, le cellule del sangue hanno continuato ad esprimere ADA e non hanno mostrato segni di difetti nella detossificazione del metabolismo delle purine.
Nove pazienti hanno mostrato ricostituzione immunitaria con un aumento nella conta delle cellule T ( conta mediana a 3 anni: 1,07x10(9) per litro ) e una normalizzazione della funzione delle cellule T.
In 5 pazienti nei quali la sostituzione dell’immunoglobulina per via endovenosa è stato interrotta, le risposte anticorpali antigene-specifiche sono state ottenute dopo esposizione a vaccini o antigeni virali.
Una protezione efficace contro le infezioni e un miglioramento nello sviluppo fisico ha reso possibile uno stile di vita normale.
I gravi eventi avversi hanno incluso: neutropenia prolungata ( in 2 pazienti ), riattivazione del virus di Epstein-Barr ( in 1 ) e epatite autoimmune ( in 1 ).
In conclusione, la terapia genica combinata con un condizionamento di intensità ridotta, è un trattamento sicuro ed efficace per la SCID nei pazienti con carenza di ADA. ( Xagena2009 )
Aiuti A et al, N Engl J Med 2009; 360: 447-458
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