La tachicardia ventricolare bidirezionale, sebbene sia una rara aritmia nella popolazione generale, è frequentemente osservata nei pazienti con sindrome di Andersen-Tawil e con intervallo QT lungo.
Tuttavia, il trattamento farmacologico di questa aritmia rimane sconosciuto.
Medici del National University of Rosario in Argentina, hanno documentato la favorevole azione antiaritmica della Flecainide ( Almarytm ) in una giovane donna con tachicardia ventricolare bidirezionale, sostenuta, e sindrome di Andersen-Tawil.
Il solo farmaco attivo sulla tachicardia ventricolare bidirezionale è risultato essere la Flecainide.
Durante ritmo sinusale, è stato osservato un prolungato intervallo QT.
Studi genetici hanno rivelato una mutazione del gene KCNJ2 del canale del potassio.
Durante il periodo osservazionale di 4 anni, la donna ha sofferto di 2 recidive aritmiche.
Il primo episodio era dovuto a non-compliance e si è risolto con l’asunzione della Flecainide.
La seconda recidiva era associata ad una cardiomiopatia indotta dalla tachicardia e si è risolta dopo un aumento del dosaggio della Flecainide da 200 a 300 mg/die.
Secondo gli Autori, la Flecainide può essere efficace nel controllare la tachicardia ventricolare bidirezionale, associata alla sindrome di Andersen-Tawil.
Lo studio ha indicato che la disfunzione ventricolare sinistra è secondaria all’aritmia e non è una manifestazione fenotipica della sindrome. ( Xagena2008 )
Pellizzon OA et al, J Cardiovasc Electrophysiol 2008; 19 : 95-97
Cardio2008 Farma2008