La protoporfiria eritropoietica è un disturbo ereditario della via metabolica dell’eme caratterizzato dall’accumulo di protoporfirina in sangue, eritrociti e tessuti e da manifestazioni di fotosensibilità.
Nel mondo la prevalenza della protoporfiria eritropoietica si attesta tra 1:75.000 e 1:200.000.
Generalmente si manifesta nella prima infanzia dopo la prima esposizione al sole ed è caratterizzata da manifestazioni cutanee di fotosensibilità acuta e dolorosa, con eritema o edema, a volte con petecchie, assieme a una sensazione di dolore urente e di bruciore in seguito a esposizione al sole, senza vesciche.
La gravità di questi episodi varia in base alla durata dell’esposizione al sole e potrebbe portare a lesioni croniche permanenti sulla pelle esposta.
Poichè la protoporfirina è una molecola lipofilica secreta dal fegato, i pazienti affetti da protoporfiria eritropoietica sono a rischio di colelitiasi con episodi ostruttivi e malattie croniche del fegato che potrebbero evolvere verso una rapida insufficienza epatica acuta.
Nella maggior parte dei pazienti la protoporfiria eritropoietica deriva da una parziale deficienza della via di biosintesi dell’eme ferrochelatasi, EC 4.99.1.1/FECH ( codificato dal gene FECH ).
La protoporfiria eritropoietica sembra essere ereditata come malattia autosomica dominante, la cui espressione clinica è modulata dalla presenza dell’allele trans ipomorfico FECH IVS3-48C, ma è anche stata descritta la trasmissione recessiva con 2 alleli FECH mutati.
Nel 2% circa dei pazienti, la malattia conclamata è causata da mutazioni con acquisto di funzione del gene dell’acido aminolevulinico sintasi 2 ( ALAS2/ALAS, EC 2.3.1.27 ) e viene chiamata protoporfiria dominante X-linked.
La diagnosi viene stabilita in base all’osservazione di alti livelli di protoporfirina nel plasma e nelle cellule rosse del sangue e di un picco di fluorescenza del plasma a 534 nm.
Sono consigliabili analisi relative a coinvolgimento epatico e al livello di attività della ferrochelatasi, analisi genetiche ( mutazioni nel gene FECH, presenza dell’allele trans ipomorfico FECH IVS3-48C e mutazioni ALAS2 ) e studi familiari.
La diagnosi differenziale include reazioni fototossiche ai farmaci, idroa vacciniforme, orticaria solare, dermatite da contatto, angioedema in alcuni casi, altri tipi di porfiria.
La gestione della malattia include l’evitare l’esposizione al sole, la riduzione dei livelli di protoporfirina e la prevenzione della progressione di una possibile malattia epatica in insufficienza epatica.
Dal momento che il maggior rischio per i pazienti affetti da protoporfiria eritropoietica è la malattia epatica, è essenziale un follow-up regolare del coinvolgimento epatico.
Trapianti sequenziali di fegato e midollo osseo dovrebbero essere presi in considerazione come trattamento per i casi più gravi di protoporfiria eritropoietica con coinvolgimento epatico.
La protoporfiria eritropoietica è un disturbo che dura tutta la vita la cui prognosi dipende dall’evoluzione della malattia epatica. Tuttavia, la fotosensibilità potrebbe avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti. ( Xagena2009 )
Lecha M et al, Orphanet J Rare Dis 2009; 4:19
MalRar2009 Emo2009