L'Agalsidasi beta ( Fabrazyme ), una forma ricombinante umana della alfa-galattosidasi A ( alfaGAL ), è approvata per l'uso come terapia enzimatica sostitutiva nella malattia di Fabry.
Una risposta immunogenica contro una proteina terapeutica potrebbe influenzarne l’efficacia o la sicurezza.
Lo sviluppo di anticorpi IgG anti-alfaGAL è stato valutato in 571 uomini e 251 donne inseriti nel Fabry Registry che erano stati trattati con Agalsidasi beta.
La maggior parte degli uomini ha sviluppato anticorpi ( 416 su 571, 73% ), mentre la maggior parte delle donne no ( 31 su 251, 12% ).
Le donne erano significativamente più tolleranti rispetto agli uomini; 18 donne su 31 hanno tollerato ( 58% ), mentre solo 47 uomini su 416 hanno sviluppato tolleranza durante il periodo di osservazione ( 11% ).
I pazienti che avevano sviluppato tolleranza avevano un picco mediano dei titoli anticorpali IgG anti-alfaGAL inferiore rispetto ai pazienti che sono rimasti sieropositivi alla loro ultima valutazione ( 400 contro 3200 uomini, 200 contro 400 donne, rispettivamente ).
I pazienti con mutazioni nonsense nel gene GLA avevano una maggiore probabilità di sviluppare anticorpi IgG anti-alfaGAL rispetto ai pazienti con mutazioni missense.
Circa il 26% degli uomini ( 151 su 571 ) ha riferito reazioni associate all'infusione, rispetto all’11% delle donne ( 27 su 251 ).
Gli uomini che hanno sviluppato anticorpi IgG anti-alfaGAL avevano più probabilità di sperimentare reazioni associate all'infusione rispetto a quelli che sono rimasti sieronegativi.
Il 9% degli uomini e delle donne sieronegative ( 34 su 375 ) ha riportato reazioni associate all'infusione.
La maggior parte delle reazioni associate all'infusione si sono verificate tra i primi 6-12 mesi di trattamento con Agalsidasi beta e sono diminuite nel tempo, sia nei pazienti con sieroconversione che nei sieronegativi.( Xagena2011 )
Wilcox WR et al, Mol Genet Metab 2011; Epub ahead of print
MalRar2011 Endo2011 Farma2011 ML2011 Fabry2011