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L’incidenza di malattie da accumulo lisosomiale è maggiore rispetto a quanto atteso


L'interesse per lo screening neonatale per le malattie da accumulo lisosomiale è aumentato notevolmente dopo l’introduzione delle terapie di sostituzione enzimatica di nuova concezione, e della necessità, conseguente, di una diagnosi precoce.

In Austria è stato effettuato uno studio prospettico di screening per la malattia di Gaucher, la malattia di Pompe, la malattia di Fabry, e la malattia di Niemann-Pick tipo A e B, che ha incluso l'analisi di mutazione per valutare la praticabilità e l'opportunità di includere queste malattie nei panel di screening neonatale.

Gli esami sono stati compiuti su macchie di sangue secco di 34.736 neonati.

I campioni anonimi sono stati analizzati per l’attività enzimatica di beta-glucocerebrosidasi, alfa-galattosidasi, alfa-glucosidasi, e sfingomielinasi acida mediante spettrometria di massa tandem a ionizzazione elettrospray.
Le analisi di mutazione nei campioni sono state effettuate in caso di sospetto deficit enzimatico.

Basse attività enzimatiche sono state rilevate in 38 neonati, e le analisi di mutazione hanno confermato l’esistenza di malattie da accumulo lisosomiale in 15 di essi.
Le mutazioni più frequenti sono state trovate per la malattia di Fabry ( 1 su 3.859 nascite ), seguite da malattia di Pompe ( 1 su 8.684 ), e dalla malattia di Gaucher ( 1 su 17.368 ).

L'analisi mutazionale ha rilevato prevalentemente mutazioni missense associate a un fenotipo ad esordio tardivo.

Dallo studio è emerso che la proporzione complessiva di neonati portatori di una mutazione per una malattia da accumulo lisosomiale è risultata superiore alle attese. ( Xagena2011 )

Mechtler TP et al, Lancet 2011 ; Early online publication


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