Uno studio clinico condotto su bambini affetti da rachitismo ipofosfatemico legato all'X ( ipofosfatemia legata all'X, XLH ) ha mostrato benefici con il farmaco Burosumab ( Crysvita ): attenuazione del rachitismo, progressi nella crescita e nella funzionalità fisica dei pazienti, diminuzione del dolore, aumento dei livelli di fosforo serico e di riassorbimento renale di fosfato.
I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sul The New England Journal of Medicine ( NEJM ).
L' ipofosfatemia legata all'X è una malattia scheletrica rara, ereditaria, cronica e progressiva, ed è caratterizzata da una perdita renale di fosfato causata dall'eccessiva produzione della proteina FGF23 ( fattore di crescita dei fibroblasti 23 ).
Nei bambini, la condizione provoca rachitismo, deformità agli arti inferiori, crescita ritardata e diminuzione dell'altezza.
La forma adulta della patologia, invece, prende il nome di osteomalacia, e si manifesta con problemi renali, muscolari e soprattutto ossei, con un aumento del rischio di fratture.
I dati clinici di Burosumab pubblicati su NEJM si riferiscono a uno studio di fase II, randomizzato, multicentrico e in aperto, condotto per valutare il dosaggio del farmaco nei bambini affetti da ipofosfatemia legata all'X.
Nella sperimentazione sono stati coinvolti 52 pazienti, di età compresa tra 5 e 12 anni, arruolati presso 9 Centri clinici negli Stati Uniti e in Europa.
I soggetti sono stati randomizzati in due diversi gruppi di dosaggio, nei quali Burosumab è stato rispettivamente somministrato ogni 2 o 4 settimane, per un periodo di trattamento complessivo di 64 settimane.
L'endpoint primario dello studio era rappresentato dal cambiamento nella gravità del rachitismo, mentre gli endpoint secondari includevano l'analisi di parametri metabolici chiave, tra cui il livello sierico di fosforo, l'accertamento della crescita, della capacità fisica, del dolore e del grado di disabilità funzionale manifestati dai pazienti, e, infine, la valutazione della sicurezza della terapia.
Dallo studio è emerso che l'inibizione dell'attività di FGF23, ottenuta con l'impiego di Burosumab, sia risultata associata a un aumento del riassorbimento renale di fosfato e alla correzione dell'ipofosfatemia nei bambini affetti da ipofosfatemia legata all'X.
Migliorando il metabolismo del fosfato, Burosumab è stato in grado di alleviare il rachitismo, un effetto che si è probabilmente tradotto in concomitanti progressi nella crescita e nella capacità fisica dei pazienti, oltre che in una riduzione dei sintomi dolorosi.
Gli eventi avversi riscontrati sono apparsi coerenti con quelli emersi da precedenti sperimentazioni pediatriche di Burosumab.
Burosumab è un anticorpo monoclonale IgG1 ricombinante completamente umano diretto contro FGF23. ( Xagena2018 )
Fonte: Kyowa Hakko Kirin & Ultragenix, 2018
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