L’esito nel lungo periodo del bypass coronarico eseguito su pazienti in età pediatrica con grave sequela infiammatoria coronarica secondaria alla malattia di Kawasaki non è noto.
Lo studio ha riguardato 114 bambini e adolescenti, di età compresa tra 1 e 19 anni ( mediana, 10 anni ) al momento dell’intervento chirurgico, che sono stati seguiti per 25 anni ( mediana, 19 anni ).
Il numero di anastomosi era di 1.7 per paziente, e l’arteria toracica interna è stata impiegata in tutti con l’eccezione di 3, più frequentemente per le lesioni dell’arteria discendente anteriore sinistra.
I graft di vena safena sono stati impiegati in 24 pazienti, principalmente per le lesioni dell’arteria discendente anteriore non-sinistra.
Non è stata riscontrata nessuna morte né al momento dell’intervento né in ambito ospedaliero.
I tassi di sopravvivenza a 20 e 25 anni sono stati pari al 95%.
Nell’arco del follow-up sono avvenute 5 morti, tutte di origine cardiaca.
La percentuale di sopravvivenza libera da eventi cardiaci a 20 e 25 anni è stata, rispettivamente, 67% e 60%.
L’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) e la ri-operazione sono stati gli eventi più comuni.
In generale, il tasso di pervietà del graft a 20 anni è stato dell’87% per i graft dell’arteria toracica interna ( n=154 ) e del 44% per i graft di vena safena ( n=30 ) ( p
Il 77% dei pazienti ( n=88 ) ha continuato il trattamento farmacologico, ma tutti i 109 sopravvissuti sono attualmente liberi dai sintomi nelle loro attività giornaliere.
Sebbene, la sopravvivenza a 25 anni sia eccellente dopo bypass coronarico in età pediatrica per la malattia di Kawasaki, la percentuale libera da eventi è declinata in modo progressivo.
I re-interventi hanno permesso di controllare la maggior parte degli eventi cardiaci.
Il graft di arteria toracica interna è risultato associato ad un esito maggiormente favorevole per i bambini. ( Xagena2009 )
Kitamura S et al, Circulation 2009; 120: 60-68
Cardio2009 Pedia2009